Secondo uno studio I-Com, pubblicato da ITALIA OGGI, se anche solo il 10% delle pubbliche amministrazioni decidesse di adottare le tecnologie Cloud il risparmio potrebbe aggirarsi intorno ad una cifra non indifferente, parliamo di circa 900 milioni di euro.
Lo sanno bene quei comuni che, da diverso tempo a questa parte, hanno deciso di porre più attenzione sul tema dell’innovazione Digitale con particolare orientamento verso il Cloud; questo cambio di rotta infatti permetterebbe alle P.A. non solo un notevole risparmio economico (per esempio i costi fissi legati alla manutenzione dell’infrastruttura), ma soprattutto garantirebbe maggiore sicurezza sulla gestione e l’archiviazione di dati e informazioni.
Delocalizzare l’infrastruttura dei propri sistemi informativi sul Cloud significa quindi delegare la sua gestione, con responsabilità annesse, al fornitore della tecnologia, liberandosi così da oneri e da un corposo (ed evitabile) dispendio di ulteriori risorse preziose.
Ma quali fattori è necessario valutare affinché le pubbliche amministrazioni abbiano la certezza di un’erogazione dei servizi sicura, stabile e performante? Su tutti valgono con certezza quelle certificazioni internazionali che garantiscono una gestione della sicurezza dei dati dal punto di vista logico, fisico e organizzativo.
Un esempio ne è la stessa Openwork il cui costante impegno di salvaguardare la sicurezza, l’integrità e la protezione dei dati, è stato recentemente riconosciuto e certificato ISO 27001:2017, rafforzando ulteriormente la garanzia di un modello di gestione delle informazioni corretto con procedure di sicurezza affidabili ed efficienti a tutela della privacy, sia per enti pubblici che privati.