Il countdown per l’introduzione della fatturazione elettronica tra privati è iniziato: dal primo gennaio 2019 l’emissione delle fatture B2B sarà obbligatoriamente digitale. Ideata con l’obiettivo di contrastare l’evasione dell’IVA, questa prescrizione si sta rivelando per le aziende italiane una nuova leva per attivare i processi di digitalizzazione e contenere i costi aziendali.
Si tratta infatti di un importante pungolo per rivedere i processi interni aziendali, cominciando proprio da una fatturazione per processi, non per documenti. Innanzitutto, sarà possibile gestire in maniera più efficiente i tanti dati generati dalla fatturazione, al momento poco valorizzati, e usarli per sviluppare il business dell’impresa. Sarà inoltre possibile tracciare tutte le fatture, in ingresso e uscita, gestirle in maniera più efficiente, organizzare le attività svolte da parte del personale e assicurare una migliore archiviazione, ottimizzando tutto il ciclo che va dall’ordine al pagamento. Si tratta di un processo di razionalizzazione che può, pian piano, portare le imprese a coinvolgere altri settori e attività, innescando un più profondo processo di digitalizzazione.
Una piattaforma di Business Process Management come Jamio openwork è uno strumento fondamentale per la gestione di questa importante rivoluzione che, non da ultimo, consente un risparmio notevole. Secondo uno studio dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica ed eCommerce B2b del Politecnico di Milano, infatti, con l’introduzione della sola fattura elettronica strutturata si possono risparmiare tra i 5,5 e gli 8,2 euro ogni fattura, mentre con la digitalizzazione dell’intero ciclo ordine-pagamento tra 25 e 65 euro ogni ciclo.