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Scala Maturità Digitale Openwork Jamio

MAGAZINE N.27 Scala della Maturità Digitale: e la tua azienda dove si posiziona?

 

Se è vero che il 2020 è stato l’anno della presa di coscienza collettiva, in particolare da parte delle PMI, circa la necessità di fare un passo concreto verso la digitalizzazione è anche vero che quel profondo cambiamento, che abiliterebbe le imprese ad aprirsi a nuove strade ed opportunità, fatica tutt’ora a prendere forma.

Le piccole e medie imprese, infatti, sono ancora in una fase preliminare della digital transformation, nonostante queste generino circa il 41% del fatturato nazionale catalogandosi tra le realtà più trainanti del paese. Gli effetti negativi della pandemia non hanno risparmiato nessuno, motivo che spinge anche (e soprattutto) le PMI ad una ripianificazione organizzativa e tecnologica che, sebbene nell’immaginario comune si ritenga fondamentale, nella realtà ci sono diversi meccanismi che ancora ne ostacolano l’azione.

I motivi sono molteplici e non sono da ricondurre esclusivamente a fattori economici, del resto anche il governo ha dato un impulso fondamentale ai fini della trasformazione digitale con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un piano strategico che riserva alla digitalizzazione il 27% dei circa 222 miliardi di euro complessivi previsti; altri scogli duri da affrontare riguardano gli aspetti culturali in tema digitale, nonché le competenze in proprio possesso per poter affrontare con serenità il cambiamento e riuscire a portarlo avanti nel tempo.

Ma cosa si intende davvero per “cambiamento” nel digitale?

Una parola che, da sempre, conosce scuole di pensiero differenti in cui da una lato viene inteso come un salto nel vuoto e dall’altro come un passo verso un ventaglio di nuove sfide e opportunità; una netta divisione, quindi, che si consacra nella società con il digital divide e che rallenta la crescita del paese verso una sempre più necessaria maturità digitale.
Un concetto, quest’ultimo, che l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI ha provato recentemente ad interpretare per comprendere meglio i livelli di maturità digitale delle Piccole e Medie Imprese italiane; al riguardo è stato avviato un sondaggio che ha coinvolto 1038 imprese dal quale è emersa un’indubbia accelerata verso la digitalizzazione di basso livello limitata, quindi, all’immediata operatività aziendale in risposta al Covid.
Di fatto, dai dati estrapolati, emerge che circa il 43% delle aziende intervistate non riesce ancora a trovare un reale avvio, nonché ad assumere un valore strategico in chiave business e in ottica di pianificazione. L’Osservatorio ha quindi individuato alcuni indicatori per delineare una chiara suddivisione degli approcci al digitale adottati dalle aziende:

Approccio Analogico
Include quelle PMI che gestiscono ancora manualmente i processi interni (7%), che non conoscono tecnologie ERP (58%) e che ritengono troppo costosi gli investimenti nel digitale (71%)

Approccio Timido
Comprende quelle PMI obbligate alla digitalizzazione di alcuni processi da leggi e normative – si pensi alla fatturazione elettronica – o dalle nuove necessità innescate dalla pandemia (40%)

Approccio Convinto
Si tratta di quelle PMI che, oltre ad aver digitalizzato diversi processi aziendali, mostrano anche un approccio strategico e a lungo termine con l’ausilio delle nuove tecnologie (44%)

Approccio Avanzato
Riguarda le Piccole e Medie Imprese più lungimiranti, con una apertura verso i mercati globali e supportate da una buona padronanza e conoscenza delle tecnologie digitali (9%)

Sebbene quello della digitalizzazione sia un tema analizzato e citato più volte su numerosi tavoli di lavoro che ne evidenziano gli indiscussi vantaggi, ancora oggi si fatica a circoscriverne tutte le effettive declinazioni; per poter avviare un progetto di trasformazione digitale è necessario avere innanzitutto chiara la direzione che si vuole intraprendere, ma soprattutto tenere ben presente la complessità che può nascondere l’approccio alla digitalizzazione che si vuole utilizzare nella propria organizzazione.

Ipotizzare una “scala della maturità digitale” può aiutare a comprendere meglio il piano in cui si collochi un’azienda che voglia intraprendere (o che abbia già intrapreso) un programma di crescita digitale e quali siano gli elementi differenziali che permettano il salto da un gradino all’altro.

Scala maturità Digitale Openwork Jamio

Secondo lo schema proposto, possiamo immaginare che il cammino verso la maturità digitale parta da un livello di Digitization, per poi proseguire con la Digitalization, per salire al livello di Digital Solutions e infine giungere al Digital Business.

Vediamo nel dettaglio cosa comporta ciascuno di questi gradini.
Il primo step, Digitization, vede incluse tutte quelle organizzazioni che si dotano degli strumenti di base per efficientare un modo di lavorare. Parliamo di utilizzo di strumenti di produttività individuale come Word, Excel, Mail o della realizzazione di siti web. Un passaggio, quindi, dall’operatività fisico/cartacea ad una similare operatività virtuale.
Digitalization porta con sé il concetto di adattamento: aree aziendali si organizzano per migliorare la propria operatività riducendo i costi e trasformando i “processi fisici” in processi virtuali più efficienti, automatici o semitali.

Quando parliamo di Digital Solutions ci riferiamo invece al concetto di integrazione. Una integrazione non solo tra le unità organizzative, ma una integrazione che aggiunge valore al lavoro delle persone, alla relazione tra l’organizzazione e, ad esempio, i propri clienti, consentendo un continuum digitale che oltrepassa le mura aziendali.
Solo l’ultimo gradino, però, quello del Digital Business, porta con sé il concetto di Innovazione, di per sé percepita dalla proprietà aziendale come strumento stesso di profitto. Il modello organizzativo subisce una rivisitazione digitale che si allontana anni luce dalla sola introduzione di applicativi nell’organizzazione.

Per raggiungere la maturità digitale dell’intero business e differenziarsi sul mercato è fondamentale comprendere in quale punto la vostra azienda è collocata, pianificare il livello a cui si vuole arrivare e adottare tecnologie e metodi in grado di trasformare la strategia in azione, con lo scopo di portare l’organizzazione al proprio livello di maturità possibile e scalare man mano.

Un approccio strategico a lungo termine consente a qualsiasi organizzazione di crescere e, quindi, di non ancorarsi solo ad uno degli scalini verso la maturità digitale; una tecnologia come Jamio permette di spingere l’impresa verso gradini sempre più alti senza onerosi investimenti, grazie anche allo strumento di sviluppo applicativo messo a disposizione dalla piattaforma che consente, senza conoscere linguaggi di programmazione (sviluppo no-code), di modellare rapidamente soluzioni applicative e di adattarle di volta in volta al contesto organizzativo.


Più digitalmente diventa matura l’azienda, più Jamio evolve verso una nuova maturità.

Un toccasana per le imprese che vogliono crescere rapidamente senza accollarsi ulteriori costi in tecnologia, dal momento che la scalabilità della piattaforma cloud Jamio lo consente, con l’utilizzo del linguaggio del business in sostituzione dei codici di programmazione e del costo di un abbonamento anzichè di singoli molteplici investimenti.

Editoriale a cura di:

Ivan Giuliani Marketing Openwork


Ivan Giuliani

Marketing & Digital Coordinator Openwork

Rita Genchi
Sales & Marketing Specialist Openwork

 

 


 

Numera sceglie il No-Code di Jamio per costruire le proprie soluzioni software 

Casi successo Numera Openwork

Numera Sistemi Informatici Spa è una società di servizi informatici del gruppo BPER Banca con oltre 50 dipendenti ed una rete di consulenti e collaboratori esterni che attivati di volta in volta a seconda delle specifiche esigenze di progetto.

Con l’approccio no-code offerto da Jamio, Numera è riuscita ad implementare autonomamente una moltitudine di processi e soluzioni software su misura in tempi estremamente rapidi e, soprattutto, a costi sostenibilli.

 


 

 

Nasce la community di Jamio su GitHub

Community Jamio su GitHub
Scopri la nuova community di Jamio su GitHub! Con questo repository hai a disposizione un ventaglio di soluzioni gratuite sviluppate dai progettisti Jamio per essere subito operativo nella gestione dei tuoi processi, oppure per utilizzarle come punto di partenza per creare più rapidamente soluzioni applicative su cloud completamente personalizzate in base alle tue esigenze.


 

jBIZ | La Business Digitalization secondo Jamio
La gestione delle risorse umane nell’era 4.0

Software gestione risorse umane

Anche nell’ambito della gestione risorse umane è possibile individuare e definire processi, alcuni molto ricorsivi, che coinvolgono gran parte, se non tutte le persone dell’organizzazione. Essi prevedono l’inserimento di dati ed anche la circolazione di informazioni e documenti ed includono per la maggior parte cicli approvativi o di validazione, come la gestione di una nota spese, la richiesta di ferie, piuttosto che la condivisione di una busta paga o di un curriculum.

Errori, ritardi nello svolgimento delle pratiche, mancanza di controllo, difficoltà nella condivisone delle informazioni, sono le criticità a questi associate, criticità che impattano direttamente sulle persone coinvolte ed indirettamente sul business dell’organizzazione.

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