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MAGAZINE N.12 – BPM E RPA: UN’ALLEANZA PER L’INNOVAZIONE

Pianificare e mettere in pratica una trasformazione digitale di successo per una organizzazione non è un processo che “dura una notte”. In realtà, si tratta di una trasformazione che ha implicazioni profonde anche sugli assetti organizzativi e va disegnata e realizzata con il coinvolgimento di tutte le risorse dell’organizzazione .Tuttavia, ci sono alcune tecnologie che si possono  utilizzare per accelerare l’intero processo; tra queste, le tecnologie di BPM ( Business Process Management) , parte integrante ed abilitante delle strategie di trasformazione digitale da molti anni.

L’espressione Business Process Management indica l’insieme delle  attività necessarie per modellare, ottimizzare, integrare e monitorare i processi aziendali, al fine di rendere efficiente ed efficace il business dell’azienda.  Ripensare l’azienda in termini di processo significa implementare modelli organizzativi ed operativi che consentono a tutti gli attori coinvolti di condividere informazioni e coordinare le proprie azioni in funzione degli obiettivi comuni e non solo individuali.

Adottare tecnologie di BPM  implica per l’organizzazione avviare un nuovo orientamento, tecnologico e culturale, che permette di velocizzare e semplificare i flussi di lavoro, aumentare la produttività e migliorare la competitività, rendendo l’organizzazione flessibile ai cambiamenti del mercato.

La Robotic Process Automation (RPA) sta emergendo come tema d’interesse per le organizzazioni che intendono digitalizzare e quindi a velocizzare i tanti processi manuali che ancora restano affidati alle persone. L’IRPA (Institute for Robotic Process Automation) definisce con il termine RPA “l’insieme delle tecnologie, prodotti e processi coinvolti nell’automazione dei processi lavorativi e utilizza i cosiddetti “software robot” che possono eseguire in modo automatico le attività ripetitive degli operatori, imitandone il comportamento e interagendo con gli applicativi informatici nello stesso modo dell’operatore stesso

La tecnologia RPA risulta ideale per l’automatizzazione e l’ottimizzazione delle attività manuali ripetitive, permettendo alle persone di concentrarsi su compiti a maggiore valore aggiunto. La loro adozione è nei  processi aziendali consolidati e  stabili,  magari in outsourcing,  facilmente definibili tramite un  set  di regole chiuse e trasferibili al robot e che non presentano eccezioni o solo alcune facilmente risolvibili.

Gli elementi caratteristici della tecnologia RPA possono essere così sintetizzati

  • può essere definita come un software che replica le azioni  altrimenti svolte  da un operatore umano;
  • può essere implementata velocemente ed efficientemente senza alterare l’infrastruttura  e i sistemi esistenti;
  • è focalizzata nello svolgere attività ripetitive, time consuming e manuali

L’automazione dei processi robotici sta guadagnando popolarità in molti settori, finanza, banche, utility sopra tutti, dove procedure e best practice presentano caratteristiche appena descritte e sono suscettibili di semplificazione ed efficientamento delle attività ripetitive manuali.

Esempi di tale automazione sono: la ricerca di informazioni su vari siti, le traduzioni di formato, l’estrazione di dati strutturati da documenti, la movimentazione di files e cartelle, compilare maschere utente, connettersi a sistemi esterni, il tutto eseguendo semplici regole di tipo“if/then” .

Non bisogna fare l’errore di semplificare i termini BPM e RPA sovrapponendoli o considerandoli sinonimi. Sono due tecnologie ben distinte con caratteristiche proprie.

È dal loro uso complementare che è possibile realizzare l’automazione ed il governo dei processi end-to-end traendone il massimo valore aggiunto per l’organizzazione. Infatti, come strumento complementare al BPM, RPA può aiutare le aziende ad essere più rapide e flessibili, meccanizzando processi parzialmente o del tutto non supportati dal software, sempre onerosi per le persone.

Al contempo il loro utilizzo combinato significa massimizzare i benefici dall’impiego del BPM, quindi investire maggiormente in attività umane che richiedono un’elevata professionalità e maggior specializzazione, rendere più fluidi processi non strutturati, come quelli relativi a determinati circuiti d’approvazione, orchestrare dinamicamente human task e system task di più processi governati e monitorati dalle soluzioni di BPM.

Come procedere?

Il punto di partenza è sempre un’analisi complessiva dei processi di business aziendale, la loro modellazione su una piattaforma di BPM, l’individuazione di attività delegabili ad un robot, la integrazione con strumenti di RPA. La piattaforma BPM abilita tale approccio evoluto alla trasformazione digitale mettendo a disposizione la capacità di

  • Integrare strumenti cognitivi e di AI a supporto dell’intelligent process management
  • Supportare la costruzione di applicazioni di Case Management
  • Supportare l’integrazione con servizi esterni basata sugli standard più evoluti quali Open API REST

A titolo di esempio immaginate il processo di gestione di una richiesta di mutuo ad una banca eseguita on line da un cliente.  L’intero processo complesso ed articolato sarà modellato sulla piattaforma BPM e prevede una serie di task “human intensive” come quelli di verifica, validazione ed approvazione.

Durante gli step di esecuzione del processo modellato, attività delegate a robot quali la compilazione automatica dei form che avviamo il processo di approvazione con le informazioni strutturate del form di richiesta o l’integrazione con i sistemi legacy della banca per acquisire dati sul rischio cliente generano l’invocazione da processo di connettori della componente RPA scelta e che presenta il protocollo API REST.

In definitiva coniugare la flessibilità e la potenza del BPM e l’utilizzo di robot intelligenti  proprie della RPA è la chiave per raggiungere gli obiettivi di una trasformazione digitale end-to-end di successo


Editoriale a cura di:
Piero Cosoli – Senior Program Manager Openwork


 

OPENWORK NAVIGA CON RANDSTAD VERSO NUOVI MODELLI DIGITALI

 

Immagine correlataBari, 3 Luglio 2019 – La città di Bari compie un viaggio indietro nel tempo con l’approdo del veliero Randstad nel porto del capoluogo di regione. Il veliero è la riproduzione esatta di un Dutch Clipper del XIX secolo costruita da Randstad stessa per navigare in vece di ambasciatore del lavoro e della formazione.
Ed è proprio nel porto di Bari, a bordo del suddetto veliero Clipper Stad Amsterdam che si è tenuta la dalily cruise e un workshop dal titolo “Informatica e filosofia: sarà mai vero amore?”.
Durante il workshop sono stati analizzati i nuovi modelli di sviluppo portati dall’avvento dell’intelligenza artificiale e le nuove modalità di concepire il lavoro derivate dall’integrazione fra l’uomo e le macchine.
Sono intervenuti: Roberto Rossi (Head of Technologies di Randstad Italia), Martin Arborea (co-Founder & Sales Director di Openwork), Mariarita Costanza (Co-Founder & CTO Macnil Gruppo Zucchetti) e Andrea Geremicca (Co-Founder & CMO Impactscool).

Openwork si conferma al centro del dibattito sull’innovazione digitale portando il suo contributo all’informatica grazie al suo approccio di sviluppo Zero-Code, che consente di creare applicazioni cloud senza la conoscenza di linguaggio di programmazione. Una risposta vincente ad un altro tema delicato quale quello della crisi delle competenze digitali che affligge le imprese italiane.

 


 

OPENWORK WEBINAR – Scopri gli appuntamenti con il nuovo format Openwork 

Nasce il progetto Openwork Webinar, una ampia programmazione di webinar grazie alla quale il relatore condurrà i partecipanti nel mondo zero code di Jamio, pur essendo comodamente in ufficio, o a casa, o da un qualsiasi dispositivo con accesso ad internet, in un giorno ed ora stabiliti.

Numerosi argomenti rivolti a diversi interlocutori: CIO, responsabili IT o di altre aree aziendali, progettisti ed utilizzatori Jamio, Var, società di consulenza, etc. con l’obbiettivo di far conoscere Jamio, illustrarne caratteristiche, peculiarità, funzionalità, novità, casi applicativi, avvicinando quanto più gli interlocutori al cloud Model driven di Jamio.

Il primo webinar  “Il futuro dei processi aziendali è Zero-Code” è già disponibile on line ogni mercoledi  alle 12:00, ogni giovedi alle 15:00. Il Webinar racconta la semplicità dell’approccio di modellazione Zero-Code della piattaforma BPM Jamio Openwork, costruendo insieme una solution step by step per la digitalizzazione dei processi aziendali.

Il secondo webinar “3 importanti novità di Jamio Marimba 4.5” che mostra le novità delle ultime versioni Jamio sarà invece disponibile on line ogni mercoledi  alle 15:00 ed ogni giovedi alle 12:00.

Da settembre potrete invece seguire il webinar “One platform Many Solutions”. Attraverso un caso esemplificativo sarà raccontata una peculiarità della piattaforma:  Jamio consente di realizzare  un numero illimitato di soluzioni per una stessa organizzazione ed utilizzarle da un’unica area di lavoro, condividendo dati ed informazioni.


 

Aperti per ferie: il Cloud non va mai in vacanza


Il Cloud Jamio non va in vacanza! Vi ricordiamo che il servizio di Customer Service per i clienti di Jamio openwork resterà operativo per tutto il mese di Agosto per assicurare a clienti e partner l’assistenza di cui possono aver bisogno.


 

UN MINUTO PER SPIEGARTI COME PUÒ CAMBIARE IL TUO LAVORO CON JAMIO

In un mercato in continua evoluzione è necessario che le tecnologie seguano le tue esigenze.
Ecco il video di Jamio.

 



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