Cresce la spesa in innovazione tra le imprese: lo afferma un report Istat secondo cui la propensione innovativa in tema di digitalizzazione è in aumento fra le PMI (+ 4,3%), mentre è in calo tra le grandi (81,8%; -1,5 punti percentuali) per effetto di un ridimensionamento nei servizi.
A guidare la spinta innovativa nelle PMI è l’industria, che col 57,1% aggiunge 7 punti percentuali al dato della precedente rilevazioni. Per il 73,3% delle piccole e medie imprese il primo obiettivo da raggiungere è l’introduzione di innovazioni di processo o prodotto, anche grazie all’uso di piattaforme di BPM che possono aiutarle a ottimizzare risorse e lavoro, semplificare le operazioni e garantire un controllo continuo su tutte le figure coinvolte senza impattare troppo sull’organizzazione; solo un’impresa su cinque si è accontentata di introdurre software o soluzioni meno ‘rivoluzionarie’.
E quando le aziende decidono di innovare, optano per progetti che, accanto all’introduzione di tecnologia, prevedono iniziative che interessano l’organizzazione del lavoro e delle persone, modificando i processi e i prodotti, oltre alle dotazioni informatiche. In quest’ottica, la spesa media per addetto si aggira su 7.800 euro, con punte di 9.600 euro nell’industria e un minimo di 4.900 nelle costruzioni.
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