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Design Thinking e Model Driven

Design Thinking & Model Driven: il connubio vincente per la digitalizzazione rapida e “creativa”

Pensare fuori dagli schemi per elaborare modelli di gestione aziendale che sappiano trattare situazioni complesse da risolvere grazie al guizzo creativo.
È il ‘design thinking’, concetto elaborato negli anni ’80 da un docente della Stanford University e applicato per le prime volte negli anni Duemila, per espandersi in poco tempo ed arrivare anche in Europa. Il metodo stimola la partecipazione di tutte le componenti dell’organigramma aziendale all’innovazione e fornisce gli strumenti per verificare l’applicabilità delle soluzioni ideate.

Questo modello ha un approccio “visivo” alla complessità molto simile a quello dei designer per lo sviluppo dei loro progetti, al fine di individuare soluzioni rapide a problemi specifici attraverso strumenti innovativi dal linguaggio semplice ed efficace.

In particolare, tre sono i criteri che devono essere soddisfatti dalle soluzioni realizzate con il modello Design Thinking affinchè queste possano essere introdotte: il gradimento da parte delle figure coinvolte (dai collaboratori al cliente), la fattibilità della soluzione (tecnica e organizzativa) e la redditività (sostenibilità economica) della stessa. Al centro del ‘design thinking’ c’è il cliente, che diventa parte integrante del processo di sviluppo della soluzione, incentrata sulle sue esigenze.

Il ‘design thinking’ ha influenzato anche l’information technology e tante sono le analogie, ad esempio, con le tecnologie ‘model driven’ pensate per soddisfare le esigenze dei clienti. Si tratta di software creati per essere quanto più possibile vicini a concetti invece che ad algoritmi.
È così che si realizzano, ad esempio, le applicazioni di Business Process Management con la piattaforma Jamio openwork, concepita per sostenere la produttività massimizzando la compatibilità tra i sistemi, semplificando il processo di progettazione del processo lavorativo e promuovendo la comunicazione e il lavoro di gruppo sul sistema.

Alla base del ‘design thinking’ e del ‘model driven’, insomma, c’è il cliente con le sue necessità. È grazie a questo approccio che una piattaforma di BPM può assecondare la trasformazione digitale di un’azienda e costruire ‘per concetti’ i processi dell’intera organizzazione.


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