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Brokeraggio servizi applicativi lowcode nocode

MAGAZINE N.46 | Brokeraggio dei servizi applicativi: il vantaggio competitivo nell’era Low-code/No-code

Brokeraggio: una parola che ai più riporta al mondo assicurativo. Ed infatti nelle assicurazioni il brokeraggio è “l’attività di mediazione compiuta dal broker, intermediario finanziario specializzato nell’offerta di servizi di ricerca delle controparti sui mercati dei beni e delle attività finanziarie (valute, titoli) in cambio di una commissione, calcolata rispetto al volume di affari conclusi per suo tramite”, fonte enciclopedia Treccani.

Perché questa parola viene oggi utilizzata nel mondo ICT specie nel costrutto Brokeraggio dei Servizi Applicativi? E quali ripercussioni ha per il business? 

ll brokeraggio dei servizi applicativi si riferisce al processo di facilitazione, gestione e coordinamento dell’accesso a servizi applicativi da parte di un’organizzazione o di un utente, anche quando tali servizi sono distribuiti su diverse piattaforme o fornitori. Un “broker” in questo contesto agisce come intermediario, semplificando l’interazione tra servizi applicativi e utenti finali. 

E se il broker fosse una piattaforma di sviluppo applicativo no-code? O meglio ancora se la piattaforma avesse tra le funzionalità esposte il brokeraggio di servizi applicativi, sottintendendo di fornitori terzi? 

Avremmo la possibilità di sfruttare lo stesso ambiente di modellazione utilizzato per lo sviluppo di applicazioni enterprise nel quale si modellano dati, processi, componenti organizzative, attività, anche per estendere le potenzialità con funzionalità utili al business come ad esempio: 

  • Firma elettronica avanzata; 
  • Invio di messaggi con SMS/WhatsApp/Telegram 
  • Conservazione Digitale a Norma 
  • Funzionalità di Survey 
  • Funzionalità avanzate di automazione documentale 
  • Funzionalità per la gestione dei pagamenti 
  • Funzionalità di AI 

 

Ma affinché questo brokeraggio possa realmente portare un vantaggio competitivo deve esserci un requisito fondamentale ovvero l’utilizzo di ciascuno dei summenzionati (o altri) servizi deve poter esser fatto senza la necessità di: 

  • Avviare e gestire scouting di tecnologie; 
  • Stipulare un accordo con ciascuno dei soggetti che eroga il servizio; 
  • Occuparsi della integrazione delle tecnologie; 
  • Orchestrare processi; 
  • Governare tutti gli aspetti di sicurezza e privacy; 
  • Gestire il contratto (per ciascun servizio);  
  • Gestione degli account utilizzatori per ciascun servizio; 
  • Gestire le fatture dei diversi fornitori ed i relativi pagamenti; 
  • Occuparsi della manutenzione nel tempo dell’integrazione 
  • Garantire la continuità del servizio 
 
 

Brokeraggio servizi applicativi lowcode nocode

Per comprendere appieno cosa significhi si pensi solo all’ultimo punto, quello sulla continuità del servizio: nel caso in cui sia stata realizzata una integrazione tradizionale e/o sia stato utilizzato un connettore tradizionale il soggetto che gestisce la soluzione software ha comunque il compito, tra gli altri, di gestire la scadenza delle password per l’accesso a quel servizio così come di garantire il pagamento delle fatture che quel fornitore starà emettendo pena il fatto che il servizio integrato potrebbe smettere di rispondere se non con messaggi di errore. 

L’utilizzo del brokeraggio sposta questo aspetto (insieme a tutti gli altri) verso il Provider che sta erogando il servizio di piattaforma senza alcuna preoccupazione per gli utilizzatori che, in un unico contratto con tale Provider e con unico canone, avranno la possibilità di usare una molteplicità di servizi terzi con una facilità sorprendente. In definitiva la sinergia tra l’approccio no-code ed il brokeraggio di servizi applicativi sta rivoluzionando il modo in cui le organizzazioni gestiscono e distribuiscono i loro servizi applicativi, promuovendo l’agilità, la velocità e la facilità d’uso. 

Le organizzazioni possono rispondere prontamente alle mutevoli esigenze del mercato, implementando nuovi servizi applicativi e adattando rapidamente le loro operazioni. 

In sintesi, il brokeraggio di servizi applicativi diventa un’esperienza alla portata di tutti grazie alla potente unione con le piattaforme no-code. Questo connubio non solo promuove l’innovazione e l’efficienza, ma apre la strada a un nuovo capitolo in cui la tecnologia è veramente alla portata di chiunque abbia una visione ed abbia esigenza di accelerare anche drasticamente i tempi di sviluppo. 

Academy Jamio openwork

Jamio openwork nella scuola di alta formazione Triveneta

Academy Università Torino Lowcode Nocode

La collaborazione tra Openwork e l’Università di Torino diventa ancora più solida. A partire dal mese di febbraio, con l’obiettivo di esplorare nuove tecnologie nel campo dell’Accounting e dell’Accountability, l’Università di Torino terrà lezioni presso la Scuola di Alta Formazione Triveneta. 

In questa occasione, verrà presentata la piattaforma Jamio Openwork a un pubblico target costituito da dottori commercialisti ed esperti di contabilità. 


Come Jamio Supporta Questa Categoria di Professionisti
 

Una delle principali difficoltà per i dottori commercialisti e gli esperti contabili è la gestione disorganizzata delle attività, dovuta all’uso eccessivo e non regolamentato di strumenti come Excel, Word, e-mail, messaggi WhatsApp, ecc. 

Di conseguenza, sorge la necessità di adottare strumenti tecnologici innovativi e all’avanguardia per digitalizzare processi specifici, come la gestione delle e-mail individuali e di massa, delle fatture o dei contratti. 

In particolare, verrà illustrato il contributo che una piattaforma no-code come Jamio può offrire nella gestione delle richieste clienti, dove è necessario per un’organizzazione, come uno studio associato di commercialisti, tracciare tutte le richieste di documentazione o altri servizi dei clienti. 

Queste richieste devono essere assegnate a un consulente specifico, preposto a gestirle secondo tempi prestabiliti e in base alle sue competenze. 

La soluzione Jamio in questione dimostrerà come gestire efficacemente questo flusso end-to-end, dall’inserimento della richiesta da parte del cliente nel sistema, fino alla sua evasione da parte del consulente. 

La testimonianza di Piero Cosoli
Chief Operation Officer Pròdeo

Pròdeo S.p.A. nasce nel 1985 dall’incontro tra professionisti esperti in archivistica e informatica, per far fronte alla sempre più crescente esigenza di una gestione dei documenti in linea con le più recenti norme di settore e le più qualificate best practices. Proprietaria di un deposito con capacità di custodia di 150.000 metri lineari, Pròdeo possiede spazi realizzati e attrezzati in conformità alle policy e alle normative in materia di qualità e sicurezza, nonché alle regole di archiveconomia sono di dimensioni sufficientemente ampie per soddisfare tutte le esigenze dei clienti.

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