La crescente presenza sul mercato di piattaforme di sviluppo applicativo low-code e no-code sta determinando la nascita di nuove e diverse figure professionali che, senza specifiche competenze nella programmazione software, possono occuparsi di soluzioni software.
Citizen Developer è il nome di tale figura e Gartner inc. già alcuni anni fa diceva: ’’A citizen developer is an employee who creates application capabilities for consumption by themselves or others, using tools that are not actively forbidden by IT or business units. A citizen developer is a persona, not a title or targeted role. They report to a business unit or function other than IT.”
Il punto di forza è nell’essere una figura professionale che unisce le competenze di dominio business e la capacità di analisi con la possibilità di “mettere a terra” velocemente soluzioni funzionanti e/o di seguire da vicino team di lavoro che costruiscono soluzioni software di classe entreprise.
Il dipartimento di Management dell’università di Torino, con una certa lungimiranza, si è fatto promotore di questo Corso Universitario di Aggiornamento Professionale progettato con la collaborazione di EY, KPMG e dell’Associazione Tecnologie per l’Accounting e l’Accountability che avrà come target giovani laureandi triennali, magistrali e diplomati ITS e che formerà dei Citizen Developer.
Gli argomenti saranno affrontati in lezioni teoriche e soprattutto in laboratori pratici per i quali sarà utilizzata la piattaforma di sviluppo applicativo di classe Entreprise no-code Jamio openwork.
L’iniziativa è anche rivolta ad imprese che possono utilizzare lo strumento per la qualificazione professionale di proprie risorse rendendole immediatamente produttive sulla tematica.
Lo short master avrà una durata di 125 ore, con 40 ore di lezioni frontali online 85 di contenuti off-line.
A tutti i partecipanti sarà lasciato un ambiente sul cloud Jamio da utilizzare sia per le esercitazioni sia per le sperimentazioni future che potranno continuare a realizzare nelle organizzazioni di appartenenza.
PER MAGGIORI INFO
Prof.ssa Silvana Secinaro
+39 – 338.9301725
silvana.secinaro@unito.it
Estendere i processi al di fuori della propria organizzazione. Primo esempio: la gestione delle richieste di preventivo
PREMESSA
Molti processi di business delle organizzazioni sono processi estesi o interaziendali, ovvero si estendono oltre i confini dell’organizzazione.
Questi processi possono includere la collaborazione e lo scambio di informazioni tra aziende o entità per creare valore per tutti i soggetti coinvolti. Li possiamo individuare per esempio nella gestione delle catene di approvvigionamento che coinvolge fornitori, ma anche nella gestione delle relazioni con i clienti, nelle partnership commerciali (con partner o agenti), nella collaborazione interaziendale, la logistica condivisa, il coordinamento di progetti tra organizzazioni diverse, o anche in alcune attività del Recruiting.
Non sempre si ha piena consapevolezza di gestire un processo esteso nella propria organizzazione e può accadere che, qualora ci si proponga di efficientare il processo con il supporto di strumenti informatici, spingendosi fino alla digitalizzazione dello stesso, si tenda ad escludere il pezzo di flusso che coinvolge le entità o le organizzazioni esterne. Comunque, anche se ciò non accadesse, questo rappresenta un punto nevralgico della gestione.
La gestione efficace di tali processi la si ottiene, invece, proprio utilizzando adeguati strumenti che consentano di governare e monitorare l’intero flusso, evitando una molteplicità di sistemi ed una ridondanza di informazioni. E di guadagnare efficienza esternalizzando attività che altrimenti sarebbero eseguite all’interno.
In questo numero cerchiamo di scoprire come, guardando il caso d’uso della Gestione dei Preventivi di interesse in ambito supply chain – approvvigionamento.
LE ESIGENZE ORGANIZZATIVE
Supponiamo di essere in un cantiere edile ed in questo ambito, così come in tanti altri contesti, il processo di approvvigionamento dei materiali richiede una pianificazione attenta, una gestione diligente e una comunicazione efficace con i fornitori al fine di garantire il successo del progetto edilizio. L’esigenza è quella di gestire la fase iniziale di questo processo che è quella di valutazione dei fornitori.
Definiti i materiali di cui è necessario approvvigionarsi, l’ufficio acquisti di una organizzazione ha necessità di chiedere un preventivo per la stessa fornitura ad N potenziali fornitori, domandando a ciascuno sia il preventivo che altre informazioni, per effettuarne una corretta valutazione.
Il modo più semplice e comunemente usato per gestire questo processo è il seguente, ove le attività sono tutte in carico ad un operatore dell’ufficio acquisti che:
1) definisce la lista dei materiali in una tabella excel;
2) compone in word o altro strumento una lettera di richiesta di offerta nella quale inserisce i dettagli della fornitura richiesta;
3) compone una mail generica allegando la richiesta e la invia N volte ai vari destinatari o utilizza il CCN;
4) attende che gli N destinatari rispondano via e-mail;
5) raccoglie le singole risposte, man mano che arrivano, in una cartella;
6) analizza tutte le risposte;
7) aggrega in una tabella comparativa con le informazioni ottenute.
Tale flusso si avvale di strumenti di produttività individuale come word, e-mail ed excel che, pur supportando l’operatore, lo lasciano comunque owner di tutto.
I fornitori partecipano indirettamente al flusso, ma sono autonomi nella loro operatività e le informazioni da loro fornite necessitano di una successiva elaborazione. Ne deriva un grande dispendio di tempo e possibili errori.
LA SOLUZIONE
Provando a gestire questo flusso con uno strumento di process automation come Jamio, otteniamo invece la completa automazione end to end del processo, compresa la raccolta ed aggregazione delle risposte dai soggetti esterni con notevoli vantaggi in termini di tempo e costi e non solo.
Il flusso precedentemente decritto diventa il seguente.
L’operatore dell’ufficio acquisti:
1) definisce la lista dei materiali in una scheda apposita nel sistema ed indica i destinatari selezionandoli da una anagrafica, sempre nella stessa scheda di interazione;
2) clicca su un pulsante per demandare al sistema tutto il resto delle attività.
Il sistema, in completa automazione:
3) autocompone la lettera di richiesta di offerta, personalizzata per ciascun fornitore;
4) crea un questionario per il fornitore, e ne predispone un link;
5) autocompone l’e-mail di accompagnamento, personalizzata per ciascun fornitore, inserendovi il link al questionario e allegando la lettera di richiesta offerta e la invia;
6) monitora la compilazione del questionario, raccoglie gli esiti e li riporta nella scheda della richiesta;
L’operatore dell’ufficio acquisti può così semplicemente ed unicamente:
7) consultare in tempo reale gli esiti e le informazioni raccolte, sempre nella stessa scheda di interazione.
È evidente che vengono così demandate ad un sistema informatico tutte quelle attività umane che comportano una perdita di tempo e margini di errore, come la compilazione della richiesta di offerta o della e-mail, partendo da template predefiniti o la raccolta ed aggregazione delle risposte.
Non solo, la partecipazione al processo da parte degli attori esterni, i fornitori, diventa attiva, poiché il fornitore imputa in maniera guidata le sue informazioni in un oggetto – il questionario- orchestrato dal sistema. Ciò consente di conoscere in tempo reale gli esiti direttamente nel sistema, peraltro senza la necessità di distribuire credenziali al fornitore.
I VANTAGGI
- riduzione dei tempi di gestione
- riduzione degli errori
- incremento della branding reputation nei confronti dei fornitori
- Condivisione immediata di Dati e Documenti
- Impiego degli operatori in attività a maggior valore aggiunto
- Efficienza organizzativa
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Digital skills enhancement in the agri-food sector and in the green & blue economy
Nel marzo 2023 il Ciheam Bari ha lanciato una challenge in collaborazione con il Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese il cui scopo consisteva nel comprendere le modalità e gli strumenti utili a prevenire i rischi del settore agricolo sfruttando la grande quantità di dati che le nuove tecnologie sono in grado di raccogliere.
La challenge è stata occasione per incrementare le Digital skills di 30 giovani laureati selezionati e provenienti da varie nazionalità come Albania, Montenegro, Egitto e Italia impegnati nel riprogettare strumenti e processi per consentire ad agricoltori e produttori di prevenire i rischi legati alle colture.
Nel percorso di formazione, durato 3 mesi, gli studenti sono stati accompagnati da 20 imprese, tra cui Openwork, che li hanno coinvolti in 6 project work.
La sfida proposta da Openwork in ambito agricoltura 4.0 è sintetizzata nella domanda: ‘Come possiamo integrare al meglio tutti i dati relativi alle attività di irrigazione per garantire la migliore Customer Experience in ottica di design dei servizi?’
Si voleva fornire un punto di partenza per la progettazione e per l’applicazione dei diversi strumenti del DT (Design Thinking), descrivendo il contesto di progettazione, gli attori in esso coinvolti e gli obiettivi.
La scelta del tema è stata fatta considerando che:
- L’agricoltura 4.0 utilizza tecnologie innovative, come l’Internet of Things (IoT), per migliorare la produttività e la sostenibilità del settore agricolo. L’analisi dei dati generati dalle apparecchiature IoT può aiutare gli agricoltori a rilevare anomalie che potrebbero indicare problemi o situazioni di rischio per le colture;
- La digitalizzazione consente di accelerare i tempi di risposta, strutturare le procedure di risposta, affinare le metodologie di risposte, gestire il ciclo di gestione del rischio attraverso le fasi di detection, response, prevention. L’utilizzo di tecnologie no-code consente di attuare miglioramenti incrementali e continui;
- L’osservazione della Terra con dati telerilevati da satellite può essere considerata come parte di un sistema IoT che adotta la videosorveglianza dallo spazio. Attraverso il monitoraggio satellitare è possibile identificare anomalie vegetative che possono essere utilizzate per ottimizzare i processi di gestione secondo i principi del Precision Farming.
Il mentor designato da Openwork, Philip Vitale, ha permesso agli studenti di svolgere attività di analisi e sviluppo sino a sviluppare una POC (Proof Of Concept) Jamio che, integrata con un sistema di irrigazione, si occupa di:
- rendere facile la gestione e la lettura dei dati da parte di agricoltori e produttori che non hanno ancora esperienza nell’ambito digitale
- essere Anomaly detection, ovvero in grado di rispondere velocemente a situazioni di anomalia mitigando il rischio o il danno
“La tecnologia digitale ha cambiato e continuerà a cambiare le nostre vite, ma questo è un settore trasversale. Solo lavorando insieme sarà possibile raggiungere nuovi mercati e assumere un ruolo guida in una sfida globale che dobbiamo affrontare non in modo isolato ma mano nella mano, muovendoci lungo un percorso mediterraneo, un percorso verso lo sviluppo” questa la dichiarazione di Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, intervenuto all’evento conclusivo del Progetto che ha visto la partecipazione di diverse istituzioni regionali e nazionali.
Openwork alla 4a edizione dell’Apulia CyberSecurity Forum di Exprivia
Si è tenuta a Molfetta, presso la sede di Exprivia, dal 17 al 20 Ottobre 2023 la 4° edizione dell’appuntamento annuale dedicato alla CyberSecurity.
Il convegno, che ha visto al centro l’analisi del fattore umano e la formazione nel contesto della sicurezza ha ospitato l’intervento di Cosimo Lionetti, Research Analyst di Openwork con uno speech dal titolo Approccio no-code per la definizione di un modello di gestione della risposta a un incidente.
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Tech For Good: openwork tra gli autori di una pubblicazione di Guerini e Associati dedicata alle tecnologie per la sanità
Uscito recentemente per i tipi di Guerini e Associati nell’ambito della Collana Guerini 4.0 il testo Tech For Good – Come le tecnologie cambiano i processi di diagnosi, cura ed assistenza nella sanità consiste in una raccolta di 10 casi d’uso selezionati per esemplificare i cambiamenti in atto ed i benefici economici, sociali e clinico-sanitari, ottenuti dalle rispettive strutture sanitarie grazie agli interventi effettuati.
2 dei 10 casi sono stati implementati grazie anche all’intervento di Openwork e della propria tecnologia Jamio openwork.
Il primo è il caso dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, affrontato nel Capitolo 4 dal titolo Innovazione dei processi di cura: il caso dei pazienti affetti da sclerosi multipla scritto da Maurizio Leone dell’IRCCS, Angela Nuzzi e Barbara Scozzi del Politecnico di Bari e Martin Arborea di Openwork.
Il secondo è il caso del Center for Neurodegenerative Diseases and the Aging Brain (Tricase) guidato dal Prof. Logroscino, affrontato nel Capitolo 5 dal titolo Piattaforme web per la gestione multidisciplinare di pazienti affetti da malattie neurodegenerative scritto da Giancarlo Logroscino, Salvatore Nigro e Marco Musio del Centro e Martin Arborea e Nicola Altieri di Openwork.
In entrambi i lavori è evidenziato il valore dell’approccio no-code applicato all’ambito sanitario.